Volontariato-P.C. e Radioamatori

Diamo inizio, con questo articolo,  ad una serie di riflessioni sul mondo della Protezione Civile in cui ci troviamo inseriti come R.N.R.E.

Partiamo da una considerazione :
Dobbiamo convivere con la Natura cercando di rispettarla !
Non è possibile, come credono alcuni “tuttologi”, piegare la Natura ai nostri interessi, le variazioni climatiche ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ricordava il premio Nobel , prof. Rubbia che “Groenlandia è il nome dato dai vichinghi e cioè Terra Verde… per la mitezza del clima che la portò ad essere il loro territorio per allevamenti del bestiame e pascoli”.

Le stesse considerazioni possono essere fatte su altre parti del pianeta.

Analogamente per gli eventi sismici , su cui non è possibile intervenire, ma possiamo e dobbiamo essere in grado di minimizzarne i danni e di intervenire in soccorso della popolazione.
Detto questo ” è dovere di tutti essere disponibili a fornire il proprio supporto ma in modo organizzato e professionale secondo regole e meccanismi sempre più definiti a livello nazionale”.
Anche noi Radioamatori dobbiamo rispettare queste regole se vogliamo portare il nostro contributo.

Volontariato-Protezione Civile e Radioamatori costituiscono un trinomio che, da un lato rappresenta un’eccellenza, dall’altro una fonte infinita di discussioni e lacerazioni all’interno del corpo dei Radioamatori.

Partiamo da due date
• 14 novembre 1951
• 24 agosto 2016

La prima ricorda l’alluvione tragica del Polesine con morti distruzioni e 100.000 persone che lasciarono la loro terra per spostarsi in altre zone d’Italia o all’estero.

Questa data può, a ragione, essere considerata come l’inizio delle attività di soccorso in cui sono intervenuti i Radioamatori italiani.

La seconda data è quella del terremoto di Amatrice a cui, il 30 ottobre, sono seguiti quello in Umbria e nelle Marche.

65 anni separano le due date ma è un abisso per quanto riguarda gli interventi e le condizioni operative dei soccorsi.
Nel 1951 si assistette ad un volontariato spontaneo nel quale i Radioamatori esplicitarono la loro opera fornendo un supporto essenziale alle comunicazioni, che, a quell’epoca, consistevano solamente in una scarsa rete di telefonia fissa e poche radio a disposizione del Ministero degli interni e dell’Esercito.

Nel 2016, ripetere questo intervento da parte dei Radioamatori sarebbe stato veramente di scarsa utilità tenendo presente che le comunicazioni, ai nostri giorni, possono contare, in condizioni normali, su una fitta rete fissa di telefonia e trasmissioni fax, una estesa rete cellulare con diversi gestori, una rete internet ormai estremamente diffusa e presente in ogni casa..
Esaminiamo, in dettaglio, le tre voci del trinomio in oggetto:

VOLONTARIATO
In Italia il numero di volontari facenti parte di associazioni riconosciute come tali e quindi iscritte nei registri regionali o nazionali, è di circa 800.000 unità.
Il volontariato non è più spontaneo ma inquadrato in un sistema legislativo specifico che definisce le regole di appartenenza, le risorse economiche e soprattutto, attraverso la legge 194 art 9 e 10, il mantenimento del posto di lavoro e i rimborsi per le spese sostenute.
Il nostro volontariato è veramente una eccellenza confrontato con quanto avviene in altri Paesi. Ne abbiamo sempre conferme partecipando a vari simposi internazionali.

Il 4 aprile 2017 il governo ha ricevuto la delega per rimodellare il Terzo Settore che è appunto quello del Volontariato.
Già adesso, le regole per essere definita una Associazione di volontariato sono molto chiare e restrittive. Le modifiche che sono state apportate e che ci hanno comunicato, con i documenti preliminari, lo sono ancora di più.
Entro nove mesi la legge sarà sottoposta all’approvazione delle Camere e diverrà esecutiva.
Il massimo organo in Italia per il volontariato è la Consulta Nazionale istituita con legge del 25 gennaio 2008 e nella quale è presente, da circa 10 anni, R.N.R.E.

I registri in cui sono riportati le Associazioni di volontariato sono a livello regionale e nazionale.

PROTEZIONE CIVILE
Nell’ambito del volontariato un ruolo specifico è demandato alle strutture operanti nel settore della protezione civile.
Questa operatività può essere esclusiva, come appunto nel caso di RNRE o parziale come avviene per altre associazioni soprattutto del settore sanitario.
Per fornire dati sintetici, possiamo dire che il totale di volontari, quindi delle varie strutture impiegate da agosto 2016 al gennaio 2017 , è stato di 25.000 unità dove, ovviamente, il numero più elevato è stato quello dei volontari inseriti nel supporto logistico alla popolazione.
Il totale delle giornate /uomo per l’intero periodo è stato di 139.000.
Questi sono i dati ufficiali comunicati nei giorni scorsi direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il sistema di Protezione Civile si articola su due livelli base:
• territoriale
• nazionale
Ricordiamo che gli organismi che possono attivare i volontari in caso di emergenza o attività esercitative e formative , e quindi concedere i benefici di legge, sono solamente:
• Regioni : per il territorio di competenza
• Presidenza del Consiglio :a livello nazionale
Nessuna altra struttura, Comuni, Province, Prefetture ecc. ha il titolo per attivare e concedere i benefici di legge
Ovviamente le competenze ed attivazioni dipendono dalla tipologia dell’evento calamitoso che se di Tipo A e B si ritiene possano essere affrontati appunto con le strutture territoriali.
Se invece di Tipo C solamente l’attivazione è di competenza diretta della Presidenza del Consiglio che attiva le strutture nazionali
A livello territoriale ogni Regione si è dotata di una propria Colonna Mobile Regionale in grado di intervenire sul proprio territorio ed eventualmente, ma solo in caso di specifica richiesta della Presidenza del Consiglio per emergenze di Tipo C .
A livello nazionale alcune Associazioni si sono dotate nel corso degli anni di una propria Colonna Mobile in grado di intervenire in modo rapido secondo protocolli definiti.
Queste Colonne Mobili sono finanziate attraverso delle specifiche e singole convenzioni firmate con la Presidenza del Consiglio.
RNRE è dotata da circa 10 anni di una propria colonna mobile di pronto intervento .
Le attivazioni nazionali avvengono in modo molto selettivo. Infatti nell’ ultima emergenza del Centro Italia la prima attivazione del 25 agosto ha riguardato 12 associazioni nazionali operanti soprattutto del settore sanitario, per la ricerca di persone e logistico di primo intervento. Per il settore delle comunicazioni solamente FIR-CB ed RNRE .

Le Regioni chiamate ad intervenire invece sono state : Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria.
RNRE ha operato con 98 volontari operativi dal 24 agosto 2016 fino al 23 gennaio 2017 con una sola breve pausa nel mese di ottobre, prima del secondo sisma, per un totale di 750 G/U
Una volta ricevuta l’attivazione, la singola struttura nazionale decide sulla base dell’evento quali mezzi e volontari inviare.
I volontari attivabili sono SOLO quelli :
1. assicurati
2. formati attraverso corsi base e specifici tenuti dalle associazioni nazionali secondo un preciso programma formativo.
3. dotati di DPI, e tra questi obbligatoria la divisa
Il non rispetto di queste regole fa incorrere i responsabili delle singole strutture a conseguenze civili e penali, atteso che le compagnie assicurative, in caso di incidenti, non intervengono se i requisiti non sono stati rispettati.

RADIOAMATORI
Il ruolo dei radioamatori è molto cambiato in questi 65 anni anche a seguito degli sviluppi tecnologici e del mondo circostante.
Purtroppo è un errore considerare i Radioamatori come volontari per il solo fatto di essere in possesso di patente e licenza!
Analogamente le varie Associazioni nazionali di Radioamatori, non solo in Italia, hanno voluto mischiare i due ruoli senza tenere presente che operare in Radio da casa non è la stessa cosa che operare in un luogo in totale emergenza…
Per anni le associazioni di radioamatori hanno chiesto ai loro soci di recarsi con le proprie apparecchiature sui luoghi dell’emergenza: in pratica come se i volontari dell’antincendio dovessero recarsi con i loro estintori personali o quelli della sanità con il kit di pronto soccorso…
Senza dimenticare che in caso di furto o danneggiamento il Radioamatore difficilmente avrebbe rivisto le proprie apparecchiature acquistate con sacrifici…
In questo decennio è avvenuto, in questo senso, una vera rivoluzione in tutti i Paesi. Infatti, a fianco delle Associazioni nazionali di Radioamatori, sono nate specifiche strutture operanti SOLO in caso di emergenza ed in modo autonomo .
A seguito di ciò, la stessa IARU ha preso atto della situazione ammettendo l’esistenza di queste strutture per le situazioni emergenziali.

Riporto qui, alcuni Paesi con la sigla della struttura per le emergenze e tra parentesi l’associazione dei Radioamatori.
• USA : ARES/RACES/MARS ( ARRL)
• FRANCIA :FNRASEC ( REF)
• GRECIA :RSF-Hellas (RAAG)
• OLANDA : DARES (VERON)
• UK : RAYNET (RSGB)
• AUSTRALIA : RECOM/WICEN ( RECOM)

Anche l’Italia, dieci anni fa, si è allineata a questa tendenza dando vita ad R.N.R.E. – Raggruppamento Nazionale Radiocomunicazioni Emergenza, che non è e non vuole essere una Associazione di Radioamatori, ma un coordinamento di gruppi o strutture provenienti da Associazioni di Radioamatori che intendono operare solo in ambito di volontariato protezione civile.
Ci sono quindi specifiche strutture che da anni operavano in questo settore o altre provenienti invece da ERA , CISAR, ARI che hanno voluto dedicarsi esclusivamente al settore protezione civile in alcuni casi restando legati all’associazione di provenienza ed in altri fuoriuscendo quando non era formalmente possibile .
Accanto a queste strutture abbiamo poi altre associazioni nazionali quali ad esempio A.R.S. Italia che al loro interno ha dato vita ad un gruppo dedicato solamente alla protezione civile.
Punto fondamentale riconoscersi TUTTI come RNRE in caso di esercitazioni ed emergenze con unica divisa, unica catena di allertamento, uniche apparecchiature e mezzi di proprietà del Raggruppamento. Tutti sono anche consapevoli che chi opera in protezione civile è in primis un VOLONTARIO e quindi deve apportare non solo la propria conoscenza tecnica ma deve essere sempre disponibile a svolgere altri compiti che l’emergenza potrebbe richiedere.
Proprio nelle emergenze sismiche del Centro Italia si è dimostrato come questo principio è stato fondamentale sia per le conoscenze professionali del singolo volontario che della flessibilità che si era resa necessaria per le attività di soccorso.
Ognuno di noi è libero di proseguire le proprie attività radiantistiche , DX, contest, QSL, attivazioni ecc., nell’Associazione di Radioamatori che preferisce, per ritrovarsi poi TUTTI insieme, come volontari di protezione civile, nel Raggruppamento RNRE. Nelle prossime considerazioni esamineremo i vari aspetti operativi e formativi.

73 de IK1YLO Alberto Barbera (barbera@rnre.eu)

 

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